DIO AMA ISRAELE ... ANCH'IO!

da Geremia 31..." Si,Io ti amo di un Amore Eterno.."


venerdì 5 marzo 2010

QUELLO CHE DOBBIAMO SAPERE..SUGLI ERRORI DEI GENTILI

Perché amare Israele?

AI di sopra di ogni idea politica, culturale c'è la Parola di Dio che vuole indicare ai cristiani come atteggiarsi verso il suo popolo.
Tanti sono i fuochi accesi nel mondo cristiano che hanno compreso come ciò che Dio ama deve inevitabilmente essere amato dai suoi figli con quel tipo di amore "agape" che vuole il bene dell'altro.
È la comprensione del ruolo degli Ebrei nella Scrittura che fa nascere in noi questo tipo di amore, ci permette di conoscere in profondità, come innestati in Cristo, possiamo godere di tutte le benedizioni, prima riservate a loro, e fa si che ci rendiamo conto del debito di riconoscenza che abbiamo verso questo popolo.
Noi cristiani amiamo Ebrei morti: profeti, apostoli, discepoli, di cui leggiamo nella Bibbia; amiamo Ebrei non ancora nati perché crediamo nelle promesse per il futuro e sappiamo che Gerusalemme sarà al centro del piano di Dio.
Ma chi amerà gli Ebrei oggi? La risposta non può che essere: tutti coloro che hanno accettato Gesù nel cuore e amano ciò che Gesù ama!
Decidiamo di amare ciò che Dio ama e il popolo che Dio si è scelto. La Parola è eterna e nulla può essere cambiato! Neppure uno jota!
"Infatti, tu sei un popolo consacrato al Signore, il tuo Dio. Il Signore, il tuo Dio, ti ha scelto per essere il suo tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra. Il Signore si è affezionato a voi e vi ha scelti, non perché foste più numerosi di tutti gli altri popoli, anzi siete meno numerosi di ogni altro popolo, ma perché il Signore vi ama: Il Signore vi ha fatti uscire con mano potente e vi ha liberati dalla casa di schiavitù, dalla mano del Faraone, re d'Egitto, perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri" {Deuteronomio 7:6-8).
Perché desideriamo ricevere benedizioni: Genesi 12:1-3 "II Signore disse ad Abramo: Va' via dal tuo paese, dai tuoi parenti e dalla casa di tuo padre, e va' nel paese che io ti mostrerò; io farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione. Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra".
Qual'è Israele?
Israele ha i confini che Dio ha dato e che nessuno potrà mai cambiare; ne situazioni politiche né volontà umana; tutto tornerà come Dio ha stabilito che sia!
"II Signore disse ancora a Mosè: Da' quest'ordine ai figli d'Israele e di' loro: Quando entrerete nel paese di Canaan, questo sarà il paese che vi toccherà come eredità: il paese di Canaan, di cui ecco i confini... (Numeri 34:1).
Perché questo popolo?
Perché questo popolo doveva essere canale per la benedizione e salvezza dell'umanità.
Doveva essere amico di Dio:
un popolo pronto a ricevere la rivelazione di Dio;
un popolo che brillasse fra le nazioni pagane;

un popolo, attraverso il quale Dio potesse dimostrare la Suaun popolo che potesse dimostrare che il Dio potente era solo Lui.
Dio disse perciò ad Abramo quando lo fece uscire da Ur dei Caldei: "Io farò di te una grande nazione, ti benedirò" (Genesi 12:2).
Perché gli Ebrei hanno diritti sulla terra di Ezechiele 47:21-22 "Dividerete così questo paese fra voi, secondo le tribù di Israele. Ne spartirete a sorte dei lotti d'eredità fra di voi e gli stranieri che soggiorneranno in mezzo a voi, i quali avranno generato dei figli fra di voi... ".
Gli stranieri possono possedere terra o case o altro in Israele, ma il paese è e rimane loro, secondo la promessa di Dio.
Le promesse furono rinnovate a Isacco: "Non scendere in Egitto; abita nel paese che io ti dirò. Soggiorna in questo paese e io sarò con te e ti benedirò, perché io darò a te e alla tua discendenza tutti questi paesi e manterrò il giuramento che feci ad Abramo tuo padre" (Genesi 26:2-3).
Le promesse non furono perciò per Ismaele (Genesi 17:19-21 ): "Dio rispose: No, Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e tu gli metterai nome Isacco. lo stabilirò il mio patto con lui , un patto eterno per la sua discendenza dopo di lui. Quanto a Ismaele, ti ho esaudito. Ecco, io l'ho benedetto e farò in modo che si moltiplichi. ..Ma stabilirò il mio patto con Isacco".
Usandosi di Agar per avere una prole, Abramo ha voluto mettere in moto le sue forze senza attendere la potenza di Dio. Perciò Ismaele è il figlio della schiava. Poi, a 99 anni Abramo credette nelle promesse di Dio. Sara rimase incinta e nacque Isacco, il figlio della promessa.
Poi le promesse furono rinnovate a Giacobbe: "Dio gli disse: Il tuo nome è Giacobbe. Tu non sarai più chiamato Giacobbe, ma il tuo nome sarà Israele. E lo chiamò Israele.
Dio gli disse: lo sono il Dio onnipotente; sii fecondo e moltiplicati; una nazione, anzi una moltitudine di nazioni discenderà da te, dei re usciranno dai tuoi lombi; darò a te e alla tua discendenza dopo di te il paese che diedi ad Abramo e ad Isacco" (Genesi 35:10-12).
Dio cambiò il nome a Giacobbe in Israele, e da lui nacquero le 12 tribù.
Israele è la nazione di Dio!
Quando Dio contava le nazioni, non contava mai Israele perché era sua: "Io lo guardo dalla sommità delle rupi e lo contemplo dall'alto dei colli; ecco, è un popolo che dimora solo e non è contato nel numero delle nazioni" (Numeri 23:9).
Il Popolo di Dio ritornerà in Israele!
Tramite il profeta Geremia, Dio disse chiaramente che gli Ebrei sarebbero ritornati: "Così parla il Signore: metterò il mio occhio su di loro per il bene; li ricondurrò in questo paese; li stabilirò fermamente, e non li distruggerò; li pianterò, e non li sradicherò.
Darò loro un cuore per conoscere me che sono il Signore; saranno mio popolo e io sarò loro Dio, perché si convertiranno a me con tutto il loro cuore" (Geremia 24:6-7).
Ezechiele 36:24 "lo vi farò uscire dalle nazioni, vi radunerò da tutti i paesi, e vi ricondurrò nel vostro paese".
Nuovamente, Geremia 23:7 cambia addirittura la preghiera e il ringraziamento che di solito si faceva per l'uscita dall'Egitto: "Ecco, i giorni vengono, dice il Signore, in cui non si dirà più: "Per la vita del Signore che condusse i figli d'Israele fuori dal paese d'Egitto", ma: "Per la vita del Signore che ha portato fuori e ha ricondotto la discendenza della casa d'Israele dal paese del settentrione, e da tutti i paesi nei quali io li avevo cacciati".
Israele non cesserà mai di essere!
Geremia 31:35: "Così parla il Signore, che ha dato il sole come luce del giorno e le leggi alla luna e alle stelle, perché siano luce alla notte, che solleva il mare in modo che ne mugghiano le onde, colui che ha nome: il Signore degli Eserciti. Se quelle leggi verranno a mancare davanti a me, dice il Signore, allora anche la discendenza di Israele cesserà di essere per sempre una nazione in mia presenza".
Coloro che hanno combattuto, dileggiato, tiranneggiato e perseguitato il popolo di Dio hanno sempre dovuto fare i conti con Dio.
Il primo fu Aman I'agatita che aveva un odio furioso verso il popolo di Dio. "Aman disse al re Assuero: C'è un popolo separato e disperso fra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo, e che non osserva le leggi del re; non è quindi interesse del re tollerarlo. Se il re è d'accordo, si faccia un decreto per distruggerlo e io metterò diecimila talenti d'argento nelle mani dei funzionari del re, perché siano portati nel tesoro reale" (Ester 3:8-9). Ma sappiamo la fine fece Aman (Ester 7:10).
"Sono diversi. Sono sleali. Sono una minaccia. Sono inaffidabili". Queste sono alcune delle accuse fatte nei secoli e, molte volte, ancora oggi, al popolo di Dio.
Ma, attenti, ai persecutori e a coloro che odiano il popolo di Dio, il profeta Geremia dice: "Tuttavia coloro che ti divorano saranno divorati, tutti i tuoi nemici, tutti quanti saranno deportati; quelli che ti spogliano saranno spogliati, quelli che ti saccheggiano li abbandonerò al saccheggio" (Geremia 30:16).
Israele non potrà mai esser sostituito!
C'è stato nel corso dei secoli, il tentativo di soppiantare Israele nel Piano di Dio, imponendo la teoria della "sostituzione", secondo la quale la chiesa si è sostituita in tutto e per tutto a Israele e questo ha portato, nelle sue conseguenze estreme, alla emarginazione e alla persecuzione del popolo ebraico.
In realtà le promesse di Dio per il suo popolo sono eterne e anche il Nuovo Patto viene stipulato da Dio, con la casa di Israele e Giuda, come riporta Geremia 31:31-33: "Ecco, i giorni vengono", dice il Signore, "in cui io farò un Nuovo Patto con la casa di Israele e con la casa di Giuda; non come il patto che feci con i loro padri il giorno che li presi per mano... Ma questo è il patto che farò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: lo metterò la mia legge nell'intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo".
Luca 22:20 dice: "...allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: Questo calice è il Nuovo Patto nel mio sangue, che è versato per voi". Così come la Pentecoste, l'ultima Cena è stata una cosa tutta ebraica: non c'era neppure un gentile!
Quando entreranno i gentili?
Dobbiamo attendere fino ad Atti 10. Pietro predicherà agli Ebrei, ma essi non accetteranno la rivelazione e un giorno come risulta da Atti 10, andrà da Cornelio, primo "gentile", che si converte e, successivamente, molti pagani entreranno nel Nuovo Patto.
Perché gli Ebrei non accettano la rivelazione?
Paolo lo definisce "un mistero" in Romani 11:25, ma dice anche che "...un indurimento si è prodotto in una parte di Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri (il numero lo conosce il Signore), e quando l'innesto dei pagani finirà, tutto Israele sarà salvato".
Il Signore aveva a disposizione Cornelio da mandare per evangelizzare i gentili, ma perché ha scelto Paolo? Perché la salvezza deve venire dagli Ebrei!
Perché dobbiamo aiutarli?
Paolo in Romani 15:25-27 dice: "Per ora vado a Gerusalemme, a rendere un servizio ai santi, perché la Macedonia e l'Acaia si sono compiaciute di fare una colletta per i poveri che sono tra i santi di Gerusalemme. Si sono compiaciute, ma esse sono anche in debito nei loro confronti; infatti se gli stranieri sono stati fatti partecipi dei loro beni spirituali, sono anche in obbligo di aiutarli con i beni materiali".
Non tutto è comprensibile ma dobbiamo accettare tutto ciò che viene dalla Parola di Dio.
Pietro stesso trovò difficile capire come mai il Vangelo che era per gli Ebrei, dovesse essere predicato anche ai gentili; ne discusse con Paolo, ma il Signore lo convinse dandogli la visione della tovaglia distesa dal cielo.
Allo stesso modo molti cristiani si chiedono perché debbono amare e aiutare il popolo di Dio.
La Parola li convincerà se vorranno fare la volontà di Dio. Ora sappiamo con certezza chi è Israele! Il popolo che Dio si è scelto.
Cosa dobbiamo fare per Israele?
Pregare per la sua salvezza (Romani 10:1).
Aiutarlo (Romani 15:25-27).
Benedirlo per essere benedetti e per benedire tutte le famiglie della terra (Genesi 12:1-3).
Amarlo perché Dio lo ama e lo chiama per nome. E' degno di stima e lui lo ama (Isaia 43: 1-5).
Preghiamo affinché sia sparso un profondo senso di gratitudine, di amore, di compassione per questo popolo, il popolo di Dio, il popolo che Dio ha scelto, e le sue scelte sono irrevocabili!
Noi siamo loro debitori per la Scrittura, per i Salmi, per i Vangeli.
Il nostro patrimonio spirituale non è denominazionale, ne cattolico, ne evangelico, ne pentecostale, ne metodista.
Esso è ebraico: ebraico il nostro passato, ebraico è il nostro presente, ebraico il nostro futuro, perché Gesù Cristo, Ebreo tra gli Ebrei, è il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro!
ADONAI! YEVARECH ET A MISPACHOT SCELACHEM BESHEM YESHUA!
Il Signore vi benedica assieme alle vostre famiglie.
Proclamiamo: BARUCH ABBA BESHEM ADONAI! SHALOM, SHALOM AD BlLIDAI! NAKHAMU NAKHAMU AMI (Isaia 40:1).
Romolo Giovanardi
Che cos'è la Teologia della Sostituzione?
E perché crea gravi danni al nostro rapporto con Dio?
La teologia della sostituzione non è solamente una falsa dottrina teologica o filosofica. È un peccato di fronte a Dio. Perché trasforma Dio in un bugiardo.
La teologia della sostituzione ha creato nei secoli un'atmosfera che ha reso possibile l'umiliazione, la negazione e la privazione dell'identità culturale e religiosa per milioni di Ebrei. Che ha reso possibile la persecuzione e la conversione forzata al cristianesimo per moltissimi Ebrei. Che ha fatto sì che un numero incredibile di Ebrei fossero picchiati, derubati, violentati, massacrati.
E anche oggi, dopo 2000 anni di vergognosa storia della Chiesa, la cristianità è quasi completamente indifferente quando gli Ebrei sono minacciati. Persino quando l' estremismo islamico minaccia l' esistenza stessa dello Stato di Israele. O al massimo "la cristianità" pronuncia quattro parole sul diritto degli Israeliani di vivere in pace nella Terra Promessa e di difendersi dagli attacchi omicidi del nemico. Ma in realtà sostiene anche i nemici mortali di Israele, alcuni la chiamano "doppia solidarietà".
Un grave errore teologico.
Ma che cos'è la "Teologia della Sostituzione"? Ronald E. Diprose la definisce come la concezione che "Israele è stato ripudiato da Dio ed è stato sostituito dalla Chiesa nello s viluppo del suo Piano".
E R. Kendall Soulen afferma inoltre: "La sostituzione è un problema teologico serio perché minaccia di rendere l'esistenza del popolo ebraico una questione indifferente al Dio d' lsraele".
Hanno entrambi ragione. La Chiesa è stata impegnata per secoli a insegnare come essa fosse la "Nuova Israele Spirituale" (invece non troverete questo termine da nessuna parte nella Bibbia) dal momento che la maggioranza dei Giudei aveva rifiutato Gesù. La Chiesa, invece, che aveva detto "sì" a Gesù era allora diventata l'autentico strumento di Dio, dice sempre la Chiesa, attraverso la quale Dio stesso insegnava e governava il mondo per mezzo del suo Regno terreno.
E le incredibili e atroci persecuzioni degli Ebrei nella loro diaspora mondiale attraverso molti secoli sembravano proprio suggerire che a Dio non importasse nulla di loro . Addirittura si pensava che queste persecuzioni fossero il giudizio di Dio sugli Ebrei perché erano colpevoli di "deicidio" (che significa omicidio di Dio), come la Chiesa chiamava la crocifissione di Gesù.
Una grave offesa a Dio.
Perché questo pensiero non è solamente un concetto teologico errato? Perché fa di Dio un bugiardo.
Ascoltate a ciò che Dio dice nella Bibbia: "Egli si ricorda per sempre del suo patto, della parola da lui data per mille generazioni, del patto che fece con Abramo, del giuramento (come rendere più solenne una promessa?) che fece a Isacco, che confermò a Giacobbe come uno statuto, a Israele come un patto eterno, dicendo: Ti darò il paese di Canaan come vostra eredità" Salmo 105:8-11.
Cosa significa per sempre? Fino all'arrivo di Gesù Cristo e poi basta, come diceva la Chiesa? No, ovviamente no. Per sempre significa all'infinito. Se Dio potesse a un certo punto cambiare opinione per qualsiasi ragione, come potremmo essere sicuri che un giorno, per

qualsiasi ragione, non possa cambiare idea anche su di noi e sulle promesse che ci ha fatto?
Numeri 23:19 dice: "Dio non è un uomo, da poter mentire, ne un figlio d'uomo, da doversi pentire. Quando ha detto una cosa non la farà? O quando ha parlato non manterrà la parola? "
La Chiesa, raccontando a tutti che Dio ha sostituito gli Ebrei e Israele con la Chiesa, dà del bugiardo a Dio. Ma Dio ha un patto eterno con il popolo ebraico. Solo uno? No, più di uno. Quando l'apostolo Paolo elenca i vantaggi di essere Ebrei, afferma in Romani 9:4-5 "cioè gli Israeliti, ai quali appartengono l'adozione, la gloria, i patti (plurale), la legislazione (torah), il servizio sacro e le promesse; ai quali appartengono i padri (Lui è il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe ) e dai quali proviene, secondo la carne, il Cristo, che è sopra tutte le cose Dio benedetto in eterno. Amen! "
Tutti i patti menzionati nella Bibbia furono fatti con Israele. Nessuno di essi è stato fatto con la Chiesa.
Il nuovo patto con gli Ebrei.
Ma allora, il Nuovo Patto? Qualcuno potrà chiedere. Non è stato quel patto stabilito con la Chiesa? No. La prima volta che sentiamo parlare del nuovo patto è in Geremia 31:31. " Ecco, i giorni vengono", dice il Signore, "in cui io farò un nuovo patto con... (chi, la Chiesa? No!) ...con la casa d'Israele e con la casa di Giuda"!
Quando allora è stato stabilito questo nuovo patto? Quando Gesù l'Ebreo, seduto con i suoi amici Ebrei intorno a un tavolo, celebrando la ebraicissima festa di Pesach (il Passaggio) ha sollevato il calice e ha detto: "Questo calice è il Nuovo Patto nel mio sangue, che è versato per voi". Il suo corpo spezzato e il suo sangue versato sono i segni del Nuovo Patto. Ma di Gentili neppure l'ombra. È un affare tra Ebrei.
Anche l'effusione dello Spirito Santo in Atti 2, il sigillo di questo Nuovo Patto, è un affare interno agli Ebrei. Chi erano i presenti in Gerusalemme, la capitale dello stato Ebraico, con il Tempio, il centro della vita religiosa ebraica, che celebravano la ebraicissima festa di Shevouoth (pentecoste)? Chi pensate che fossero? Ma Ebrei, naturalmente! E Gentili che erano divenuti Giudei, i cosiddetti proseliti.
Attraverso la conversione (e per i maschi la circoncisione) si può ancora oggi diventare un autentico Ebreo. Atti 2:11 dice "...tanto Giudei che proseliti... ". Su circa 120 di essi scese lo Spirito Santo.
Anche in questo caso, di Gentili neppure l'ombra. Resta ancora un affare esclusivamente Ebraico.
Innestati sulla radice antica.
Quando noi Gentili entriamo a far parte di questo Nuovo Patto con Dio? Dobbiamo ancora aspettare fino al capitolo 10 degli Atti: Cornelio il Romano, l'uomo che veniva dall'Italia, e la sua casa. Pietro predica l'Evangelo e lo Spirito Santo scende su tutti loro, con grande sorpresa dei credenti circoncisi che avevano accompagnato Pietro. "Anche agli stranieri... " si meravigliano in Atti 10:44-46. Più tardi Paolo spiega in Romani 11, che noi come Gentili siamo stati innestati nella vecchia radice. Attraverso il Nuovo Patto di Dio con Israele, i cui segni sono il corpo spezzato e il sangue versato del nostro Signore, i Gentili possono entrare in questa relazione del Patto insieme a Israele.
È il compimento della parte spirituale del Patto che Dio fece con Abramo per le nazioni Gentili: "...e in te (per mezzo di te) saranno benedette tutte le fami- glie della terra" Genesi 12:3.
Prima del ritorno di Cristo.
Che la Chiesa possa essere sufficientemente onesta con se stessa da riconsiderare e abbandonare le sue teologie errate da secoli. Il nostro Signore arriva presto. Come possiamo incontrarlo con le mani sporche di sangue Ebreo, il sangue di persecuzioni secolari, rese possibili dall'antisemitismo cristiano e da teologie come quella della sostituzione?
Sono colpe che dobbiamo confessare. E la vera conversione deve dare prova di se stessa con frutti degni di pentimento, come l'amore e la solidarietà incondizionata con il popolo Ebraico e con Israele. Solo così ci sarà speranza per la Chiesa.
Rev. Wìllem J.J. Glashouwer
presidente di Christians for lsrael lnternational.

mercoledì 24 febbraio 2010

"Temple meditation" canto ebraico

ULIVO ED ULIVASTRO...da Romani cap.11..


Messaggio ai miei fratelli d'Israele:
Mio fratello e mia sorella che mi avete isegnato ad amare lo SHEMA'..è tempo che ci incontriamo sul serio,che invochiamo insieme il nostro Signore"di pari-consentimento" aspettando insieme l'ultima "pioggia di benedizione dello Spirito Santo". Il Signore manda ad effetto la Sua Parola,l'Amore, lo Spirito d'Amore intanto ci prepara ... e le barriere che ci separavano diventano ormai piccli scogli ornamentali..mentre un'alba nuova si prepara. Shalom! g.

PREGARE PER LA PACE A GERSALEMME!


PREGARE PER LA PACE DI GERUSALEMME ( SALMO 122 )


"Per amore dei miei fratelli e dei miei amici io dirò- la pace sia dentro di te -"
Sono convinta che più cresce in noi l'amore per il Signore, più impariamo ad amare il Suo popolo; la mancanza di conoscenza, come in Osea cap.4, fa perire il popolo dei credenti; conoscendo bene il piano del Signore, le S.Scritture, quello che è stato rivelato ai profeti- di ieri ed anche di oggi -,non possiamo non comprendere che la realizzazione del regno di Dio non prescinde da Israele e l'unità del corpo di Cristo avverrà insieme al ritorno d'Israele al Signore. Ignorare queste cose, o meglio ancora prendere posizione fredda o addirittura contraria a riguardo, ci tiene lontani dal piano di Dio. Se poi abbiamo conosciuto l'Amore del Signore, lo portiamo nel cuore come un fuoco acceso, tutto questo ci è sicuramete chiaro!
Il giorno 28 nel Jerusalem Summit ,a Roma, tra tante cose conosciute e proposte, ancora una volta vi è stato l'invito a pregare per la pace di Gerusalemme e, particolarmente al popolo cristiano, a comprendere spiritualmente la situazione in M.Oriente ed a distaccarsi dall'atteggiamento di prevenzione che è comunemente diffuso.
Alcuni di noi, nella nostra comunità, già da tempo pregano per tutto ciò; personalmente ho nel cuore un profondo dolore per Israele e l'amore per questo popolo mi spinge a pregarvi di prendere a cuore il salmo 122 e ad unirvi a noi che preghiamo ufficialmente ogni 2°sabato del mese per Gerusalemme ( ed ogni giorno personalmente )
Dio benedica chi benedice Gerusalemme

testimonianza di un fratello che come noi prega per Israele

Il 4 gennaio 2009 eravamo, io ed una sorella del nostro centro, a Roma ad una manifestazione
pro-Israele,abbiamo incontrato i nostri frateli di Roma che pregano con noi ogni 2° sabato del mese per Israele, ci siamo incontrati con alcuni fratelli ebrei ed abbiamo salutato Marco Pannella, con "Shalom! Dio benedica chi benedice Israele!" avevamo una frase come distintivo "inventata" all'ultimo momento :"DIO AMA ISRAELE; ANCH'IO!

questa è la testimonianza inviatami via e-mail da un fratello:


Cara Giulia, essere ieri a Pza Montecitorio affianco ai fratelli ebrei di Roma è stata un'esperienza magnifica. Sia a me che a mia moglie ha fatto gtande piacere vedere i fr.lli del gruppo di preghiera e voi che addirittura siete venute da Napoli. Che il SIgnore vi benedica grandemente.
Ti mando le ultime notizie e una serie di articoli sui fatti che stanno accadendo in Israele.
Un saluto a tutti nel Signore, Roberto 15.01.09

documenti

Continuano a circolare notizie su eventi interpretati come miracolosi avvenuti durante la recente guerra a Gaza. A Beer Sheva, come in ogni altro luogo esposto ai missili, le sirene suonano dopo
l'avvistamento e ci sono pochi secondi prima di arrivare al rifugio. Mi è stato raccontato che un giorno, dopo l'avvistamento del missile in arrivo, le sirene hanno fatto tilt e non hanno suonato, e il missile è caduto proprio su un rifugio. Ma la storia che circola con più insistenza è quella di soldati in perlustrazione a Gaza che sono stati dissuasi dall'entrare in certi edifici, in quanto minati, da una donna misteriosa che, interrogata sul suo nome, ha detto di chiamarsi Rachel. C'è stata subito l'associazione con il nome della nostra matriarca, sepolta all'entrata di Betlemme, che rappresenta già dai tempi biblici il simbolo della madre che piange per i suoi figli in disgrazia e li protegge. I giornali hanno scritto che Rav Mordechai Eliahu, già Rishon leTzion, ha dichiarato che in questi ultimi giorni, in cui è stato molto malato, è uscito solo per andare a pregare sulla tomba di Rachel e praticamente a Gaza "ce l'ha mandata lui". Su questa ondata emotiva di notizie rav Avineri, con i piedi più in terra, ha commentato che "è giusto che un ebreo creda nei miracoli, ma non è giusto che creda a qualsiasi miracolo". Effettivamente la sopravvivenza del popolo ebraico, e quella di ogni singolo ebreo, è un fenomeno che sfugge alla spiegazione razionale; "un ebreo che non crede ai miracoli non è realista", ma non bisogna esagerare.

26 gennaio 2009 - 1 Shevat 5769 Riccardo
Di Segni,
rabbino capo
di Roma